domenica 28 settembre 2008

Sé, ambiente e psicosomatica.




Tutte le tappe del processo d’incontro con la realtà sono suscettibili di una distorsione ed essere, così, il punto di partenza per l’instaurarsi di un conflitto, che, a sua volta, può dar luogo ad una condizione di disagio e di patologia.


La percezione può risultare falsificata dalle condizioni ambientali (luminosità, rumore di fondo): l’appercezione può essere tratta in inganno da artifici, come negli spettacoli di prestigio e illusionismo; l’intuizione, la logica e la comprensione possono avere l’accesso ostacolato da condizioni di alterazione (es. ebbrezza alcolica), da background culturale non compatibile (es. espressioni in idioma differente), dalla novità assoluta dell’esperienza.

Ma è il giudizio il delicato punto di svolta. Alla formulazione della decisione consegue la possibilità di passaggio dalla potenzialità all’azione: scegliere comporta l’opera di selezione tra più modalità e presuppone l’impegno verso una opportunità, ma implica necessariamente la rinuncia a tutte le altre. E’ pertanto questo un territorio di frequente sperimentazione del conflitto e, in tal caso, si può determinare un arresto dell’intero processo: l’energia psichica fin qui prodotta non si scarica nella progressione verso la tappa successiva – l’azione è bloccata – e si riversa altrove.

L’azione può risultare alterata da una forma di compromesso fra l’espressione manifesta, corticale (con effetti sul sistema di relazione: locomotore, fonazione), che va in un senso e quella non-manifesta, governata dal sistema nervoso autonomo (con effetto sugli organi interni), che procede in senso differente.
Si determina un conflitto di coerenza , fonte di disagio e di manifestazioni patologiche.

Nella verifica della scelta operata sono rimessi in gioco tutti i meccanismi precedenti (percezione, appercezione, …) perché si possa giudicare se si è fatta “la cosa giusta”.
Le eventuali distorsioni possono essere reiterate, se alcune delle funzioni precedentemente esaminate sono compromesse, e possono portare alla realizzazione di meccanismi di compenso e di difesa. I più utilizzati sul piano psichico sono l’evitamento (avoidance) e la razionalizzazione: la volpe di Esopo nega l’appetibilità dell’uva per dissimulare la propria incapacità a raggiungerla. Una conseguenza probabile dell’aspettativa disattesa è il sentimento di frustrazione che comporta l’aumento dell’aggressività.













La correzione è un’azione conseguente alla verifica non soddisfacente. Un atteggiamento incerto, condizionato da inibizioni comportamentali, potrà tradursi in azioni ripetutamente inefficaci con conseguente insoddisfazione continua e sensazione di impotenza.


L’interpretazione psicosomatica consente la lettura della partitura nel duplice registro: il disagio psichico e la sintomatologia corporea e prevede la possibilità di intervento su entrambi, nel tentativo di ristabilire l’equilibrio armonico.


giovedì 25 settembre 2008

Medicine Non Convenzionali in Pediatria

da: Sanità News
GENITORI SODDISFATTI DALLA MEDICINA NON CONVENZIONALE APPLICATA AI FIGLI
I dati di una indagine condotta dalla Società Italiana di pediatria
Le medicine non convenzionali si diffondono sempre di più nel nostro Paese tanto che oltre il 95% dei genitori che hanno fatto ricorso a tali rimedi per i loro bambini e' rimasto soddisfatto. Lo documenta una indagine nazionale sull'utilizzo di medicine non convenzionali in ambito pediatrico, svolta in occasione del convegno "Nuove tendenze in diagnostica e terapia pediatrica" in programma a Bologna dal 25 al 27 settembre. Lo studio - presentato oggi ai giornalisti e patrocinato dalla Societa' italiana di pediatria e dalla Societa' italiana di tossicologia - e' stato svolto su un campione di 600 genitori con figli dai zero ai 10 anni che avessero gia' utilizzato medicinali non convenzionali. Nello specifico, la quasi totalita' del campione ha mostrato di conoscere l'omeopatia e la fitoterapia, le due pratiche anche piu' utilizzate. La floriterapia (fiori di Bach) e' conosciuta dal 90% del campione ma utilizzata solo da poco piu' di un terzo. Anche l'agopuntura (conosciuta nell'87% dei casi) e' utilizzata solo dal 9%. Tra le patologie curate con medicine non convenzionali spiccano al primo posto quelle otorinolaringoiatriche (68,7% dei casi) seguite dalle malattie dello stomaco o dell'intestino (37,3%) e dai disturbi del sonno e del comportamento (30,9%). I rimedi non convenzionali sono utilizzati anche come prevenzione: questo accade in forte prevalenza al nord rispetto al sud (53,3% contro il 38,2%) e tra i genitori laureati rispetto a quelli con istruzione media inferiore. Secondo lo studio, la principale motivazione (90% del campione) per la quale si usano medicine non convenzionali consiste nel fatto di ritenerle rimedi piu' naturali. Piu' della meta' dei casi, inoltre, ritiene che non abbiano effetti collaterali e meno del 20% e' convinto, invece, che siano piu' efficaci dei farmaci convenzionali. E' stato il pediatra, nella maggior parte dei casi (60,9%) a prescrivere questi rimedi; seguono il farmacista e l'erborista. La ricerca sottolinea che "e' verosimile ritenere che nei prossimi anni vi sara' un'ulteriore espansione delle medicine non convenzionali in virtu' di una forte esigenza di naturalita' espressa, come sfogo, da chi vive nei contesti sociali a maggior sviluppo economico". Un impedimento all'utilizzo di questi medicinali e' stato individuato nell'aspetto economico tanto che, l'89% del campione vorrebbe un rimborso (come avviene per i farmaci tradizionali) dal Servizio sanitario nazionale.

sabato 20 settembre 2008

Incontro con la realtà. 9/9

9. Correggere
Alla luce della verifica eseguita, l’organismo pone in essere un aggiustamento progressivo del comportamento finalizzato all’efficacia dell’azione.

giovedì 18 settembre 2008

Incontro con la realtà. 8/9

8. Verificare
La modificazione prodotta sull’ambiente è un fenomeno che viene a sua volta percepito, appercepito, intuìto, ecc. Il soggetto esprime un giudizio di congruità tra l’azione prodotta e l’aspettativa desiderata.

Incontro con la realtà. 7/9

7. Agire
Si attiva la parte efferente del Sistema Nervoso che chiama in gioco la partecipazione dell’apparato locomotore. Gli impulsi in uscita, integrati in un sistema complesso, realizzano il movimento del soggetto verso l’ambiente e inducono in questo una modificazione. In questo stadio si producono anche una molteplicità di effetti correlati, all’interno dell’organismo, che sono parte integrante dell’azione.

mercoledì 17 settembre 2008

Incontro con la realtà. 6/9

6. Giudicare
Si coinvolgono i circuiti logici ed emozionali; il fenomeno viene valutato alla luce della memoria e in funzione delle aspettative in modo da formulare una decisione, che produce una modificazione comportamentale: la risposta opportuna alla istanza presentata.

martedì 16 settembre 2008

Incontro con la realtà. 5/9

5. Comprendere
A questo punto l’esperienza viene integrata in sé, articolandola con la struttura personale e le esperienze precedenti. In tal modo le si attribuisce una connotazione individuale ed è quindi possibile accogliere la modificazione indotta nel soggetto.

lunedì 15 settembre 2008

Incontro con la realtà. 4/9

4. Capire
L’esperienza della realtà è trasferita a livello logico (caput).
La conoscenza viene elaborata dalle strutture complesse del cervello per intendere il fenomeno: sono coinvolte, tra le altre, le aree del linguaggio.

domenica 14 settembre 2008

Incontro con la realtà. 3/9

3. Intuire
La realtà esterna percepita viene quindi portata all’interno e osservata (in + tueri).
Le vie sensoriali (e sensitive) scaricano gli impulsi afferenti in aree specifiche del Sistema Nervoso Centrale. L’attivazione di queste aree in modo diverso (ad esempio con l’uso di sostanze psicoattive) può determinare allucinazioni: la rappresentazione fantastica si sostituisce alla realtà.

sabato 13 settembre 2008

Incontro con la realtà. 2/9

2. Appercepire
Allorché gli stimoli esercitano la loro azione sui recettori, è necessario che il soggetto se ne accorga, prenda coscienza di questo incontro e sia in grado di orientare l’attenzione verso una sollecitazione, potendo trascurare le altre. Isolare l’oggetto di interesse dal contesto, cogliere la differenza tra figura e sfondo è di importanza fondamentale.
La distrazione operata da stimoli contemporanei, esercitati sullo stesso apparato percettivo (illusioni ottiche, ad esempio) o su sistemi diversi (sensazione di vertigini), può influenzare gli stadi successivi della relazione con l’ambiente.

venerdì 12 settembre 2008

Incontro con la realtà. 1/9

1. Percepire
Il collegamento del corpo con l’ambiente si rende operativo attraverso i sensi.
I tre sensi dei rapporti di vicinanza olfatto, gusto e tatto ci mettono in contatto diretto con la materia; i due sensi della lontananza udito e vista ci pongono in rapporto con l’ambiente attraverso le vibrazioni (onde sonore e onde elettromagnetiche). Ai cinque sensi classici, orientati all’esterno, va aggiunta la sensibilità cenestesica che assicura la percezione della posizione del proprio corpo e delle varie parti di esso nello spazio.
L’elemento comune ai vari aspetti della percezione è la presenza di un recettore specifico, la cui integrità biofisica è necessaria per garantire il rapporto soggetto-ambiente.