venerdì 13 febbraio 2009

Raffreddore, rischio per la guida?

Per chi guida un'influenza è quasi peggio di due whisky
di Alessandro Scuotto

E’ di qualche giorno fa la notizia che mettersi alla guida ammalati di raffreddore o di influenza può comportare dei rischi. Uno studio britannico, commissionato dalla Lloyd TSB Insurance, ha rilevato che queste malattie riducono l’attenzione del guidatore dell’11-13%, una percentuale simile a quella riscontrabile nel guidatore con un aumento del tasso di alcool nel sangue pari al consumo di due whisky.
La ricerca è, in verità, condotta in modo scientificamente scrupoloso. L’uso di un simulatore della percezione di rischio e il campione sufficientemente ampio di individui sottoposti ad analisi portano a risultati statisticamente significativi. In più sono stati anche valutati gli effetti di altre condizioni di malessere (cefalea, sindrome premestruale, stress), che non hanno comportato una rilevante riduzione della percezione di rischio (solo il 4%). L’articolo è perfino corredato di una tabella illustrativa che evidenzia la distanza percorsa mentre si compie uno starnuto (circa 2 secondi) a varie velocità di guida: 27 metri circa a 50 km/h, più di 50m a 100km/h.
La relazione diretta causa-effetto tra stato di malattia e incidente è una supposizione ragionevole, ma non completamente dimostrata, inoltre ci sembra che l’applicabilità in pratica del risultato di questa ricerca sia piuttosto impegnativo.

Forse siamo maliziosi nel pensare che la Compagnia Assicurativa avesse qualche interesse nel commissionare tale ricerca con l’aspettativa ben riposta di tale risultato. Ma le parole della portavoce dell’Assicurazione ci suggeriscono questo sospetto. Infatti dice: "La nostra ricerca prova che mettersi alla guida quando si è ammalati causa migliaia di incidenti ogni anno. Ciò porta a un duplice avvertimento per i guidatori – primo, cercare di evitare di mettersi alla guida se affetti da influenza o raffreddore, e secondo essere preparati alla irresponsabilità di altri guidatori accertandosi di avere un’assicurazione completa (in lingua originale comprehensive)". In pratica si consiglia di stipulare un’assicurazione “casco”, di costo più elevato rispetto alla convenzionale assicurazione per il rischio automobilistico.

Questa comunicazione viene fornita, in modo opportuno, in un periodo dell’anno in cui l’incidenza di malattie da raffreddamento è molto elevata nella popolazione; ci aspettiamo tra qualche mese, in primavera,una analoga ricerca nei confronti delle persone con rinite allergica, anch’essi dispensatori di starnuti.

Ma queste notizie, che arrivano al pubblico dalla ricerca scientifica, attraverso i canali di informazione ordinari in maniera sovente tanto sintetica da avere un effetto slogan, ci inducono una riflessione scherzosa. Non desidereremmo infatti che un legislatore burlone ci imponesse l’uso della “maglia della salute” se la nostra auto è dotata di climatizzatore; inoltre speriamo che, nel caso vi fosse obbligo per la polizia stradale di rilevare la temperatura corporea delle persone al volante, ci sia concesso di utilizzare un metodo poco invasivo.


Articolo pubblicato sul quotidiano L'Ordine, 12 febbraio 2009

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