lunedì 3 gennaio 2011

Le Connessioni Inattese. Mostra Fotografica

“L’Uomo, il Tempo e la Natura” negli scatti di Luigi M. Verde

San Giorgio a Cremano, sabato 8 gennaio 2011, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di Cultura Vesuviana in Villa Bruno, sarà inaugurata la mostra “L’Uomo, il Tempo, la Natura” di Luigi Verde nell’ambito del programma di animazione bibliotecaria promossa dall’Amministrazione Comunale attraverso l’Assessorato alla Biblioteca guidato da Luigi Velotta con l’ausilio dell’Ass. Lineadarco che ne supporta l’organizzazione dei servizi bibliotecari e nell’ambito della manifestazione internazionale “Le Connessioni Inattese 2010” curata dall’Ass. Altanur.

Il ciclo fotografico di Verde prosegue, in arte, le riflessioni avviate da studiosi e ricercatori lo scorso novembre presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli nell’ambito del Convegno internazionale promosso dall’Ass. Altanur e che ha inaugurato l’ampio programma della manifestazione “Le Connessioni inattese 2010” dal titolo “L’Uomo, il Tempo e la Natura”, riflessioni declinate negli ambiti più vari della ricerca e conoscenza umana con l’intento di metterne in evidenza e svilupparne tutte le molteplici connessioni.

Prosegue, con la mostra di Verde e “Le Connessioni inattese”, lo sviluppo della Biblioteca di San Giorgio a Cremano come open space invaso da interconnessioni linguistiche, luogo centrale di un circuito comunicativo di ampio spettro e spazio vivo di interscambio umano, artistico e culturale.

Nel corso dell'evento un reading a cura del Gruppo di ricerca e sperimentazione Teatrale Lineadarco diretto da Costantino Di Criscio.

LA MOSTRA

“L’Uomo, il Tempo e la Natura” di Luigi M. Verde

“L'attimo fuggente di una fotografia è per me continuo ritrovarsi in un tempo interiore, fissato in un punto invisibile della coscienza, dove non esiste successione di spazi o eventi ma pura convivenza, sovrapposizione. L'obiettivo cattura così una luce che proviene dai sentieri della mente, un bagliore a volte affievolito, quasi irriconoscibile. David Hume sosteneva che la memoria è simile ad una molla che continua a vibrare sulla spinta del primo impulso: le immagini acquistano dunque il significato di un riverbero, legato a quella vibrazione iniziale, prima che l'oscurità cerchi di chiudere il sipario dei ricordi. Come in un gioco le cui regole sono prive di limiti, inizio a riempire mondi di carta con cieli improbabili, figure marine, strati di ombre, di luoghi e di equivoci. La memoria ritorna allora ad assumere la geometria di quel cono rovesciato caro a Bergson, si fà accumulo, durata, nuovo reale, i ricordi si depositano l'uno sull'altro, fino al limite ottico di una figura totalmente buia. Edmund Husserl, per poter ammettere oggetti inesistenti, elaborò una teoria della conoscenza per superare il paradosso secondo cui ogni atto mentale è presentazione di un oggetto: la fotografia è allora la visione di un oggetto senza più alcun referente da rappresentare essendo dotata di una sorta di contenuto interno, di "atto mentale". Si approda così in un diverso livello di realtà attraverso l'accostamento minuzioso di frammenti di tempo, di inesattezze, vuoti, di elementi incompleti e spazi sordi consegnati all'oblio. Una realtà dove uomo, tempo e natura sono confusi lungo un sentiero di contrappunti, lacerazioni, dialoghi, fratture, coesistenze, dove il sentire si sostituisce al vedere.” [Luigi M. Verde]

Luigi M. Verde dimora nella piacevole quiete delle colline reggiane. Interessato ai rapporti tra arte e scienza, conduce una personale ricerca sulle relazioni tra segno fotografico e linguaggio. Ha iniziato a stampare fotografie in bianco/nero durante il periodo di studi in fisica. Attualmente si occupa di consulenza software come libero professionista. Ha collaborato per diverse attività culturali in Italia e all'estero, alcune sue opere sono state esposte presso: il Complesso Basilicale di Cimitile (Na), il Consolato d'Italia a Dortmund, la Städtische Galerie "sohle 1" di Bergkamen, la Società Cicero Deutsch-Italienische Gesellschaft di Schwerin.

E' raggiungibile al blog: http://ideografie.blogspot.com

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